Monte Amaro da Rifugio Pomilio
(Via Normale)
Come ultima tappa della prima quartina di questo lungo percorso insieme ho scelto la via principale e più conosciuta per arrivare sul Monte Amaro, ovvero quella che parte dal Rifugio Pomilio. Con questo percorso lascio quindi, il versante occidentale per passare a quello orientale della Majella, e anche un po’ per riposarmi, anche se non credo di averne bisogno.
Il percorso lo conosco molto bene. Si parte da “Rifugio Pomilio” dove è possibile arrivare con la macchina a 1888mslm, lo so bene perchè se ne và mezzo serbatoio. Si percorre l’itinerario Porreca-Montanelli o sulla strada asfaltata chiusa al traffico o attraverso il sentiero terroso posto parallelamente a essa. Si aggira il Monte Blockhaus a destra dove è possibile ammirare il Vallone dell’Orfento e ci si avvia verso il Bivacco “Carlo Fusco” di colore giallo, passando prima per la Tavola dei briganti e poi il crinale esposto di “Fonte Ghiacciata”. Da qui, inizia ciò che io chiamo sali-scendi attraverso i tre portoni. Eh si perchè dapprima si sale per il Monte Focalone, si scende attraverso il primo portone per Cima Pomilio, si passa per il secondo portone nei pressi del Monte Rotondo e infine si attraversa il terzo portone fino a raggiungere il Monte Tre Portoni. Da qui un ultimo sforzo, passando per un altopiano e una leggera salita prima di raggiungere il Monte Amaro.
Caratteristiche
Nella prima parte il terreno è pietroso e molto erboso caratterizzato dalla presenza dell’odioso pino mugo, salendo incontriamo un terreno compatto, difficilmente sdrucciolevole.
Altitudine minima
Altitudine massima
Risultato finale e attestazione
Osservazioni finali
Cosa volete che vi dica? Ho raggiunto il Monte Amaro da Rifugio Pomilio in 7 ore e 10 minuti escluse le soste…andata e ritorno naturalmente. La mia condizione fisica era pessima, la stanchezza era pari al 85% a causa di errori di valutazione. Si, perchè avevo in mente di fare questa escursione qualche giorno addietro, ma la montagna era praticamente invisibile in lontananza perciò ho preferito rimandare e allenarmi, sbagliando. Inoltre, in alta quota soprattutto in zone esposte, il vento era veramente forte, in una scala da 1 a 12 era 9 probabilmente, denominato burrasca forte, tanto da non riuscire a camminare, rallentandomi parecchio.
Il tempo era soleggiato, con qualche nube sparsa soprattutto nei valloni. La temperatura era buona, non ho sofferto particolarmente il caldo.
Sono salito il 3 ore e mezzo, ma sono convinto che in condizioni favorevoli, potrei farcela in 3 ore, camminando con uno zaino pesante, non correndo. Se io corressi sarei un professionista, e un professionista non fa altro!!!